Cos'è la transizione energetica e perché è importante?

04 Ago 2022

Sempre più spesso si parla di transizione energetica, ma sappiamo davvero di cosa si tratta e perché è importante per tutti noi?

Con l‘espressione “transizione energetica” si intendono i cambiamenti attualmente in atto nel settore energetico: l'inversione di marcia dall'energia fossile verso le energie rinnovabili e altre forme di energia pulita.

Un cambiamento fondamentale per salvaguardare il nostro pianeta, prima che sia troppo tardi. La produzione di energia infatti è il più grande responsabile delle emissioni di anidride carbonica (CO2) nel mondo.

A livello internazionale sono stati fatti grandi passi in avanti rispetto al passato, basti pensare all'Accordo di Parigi, con cui gli stati aderenti mirano a raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050 per mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C - e preferibilmente a meno di 1,5°C - rispetto ai livelli preindustriali.

Abbiamo già assistito a un aumento dei disastri naturali legati al clima: innalzamento del livello del mare, incendi, frane, valanghe, uragani, forti tempeste, siccità e inondazioni. Il numero e la gravità di questi disastri aumenteranno se non riusciamo a tenere sotto controllo le temperature globali.

Perché abbiamo bisogno di una transizione energetica?

La transizione energetica si riferisce a molto più della produzione di energia. Sì, include il passaggio del settore dalla combustione di combustibili fossili - petrolio, carbone, gas naturale – per la generazione di elettricità all'utilizzo di risorse rinnovabili come l'energia eolica, solare, idroelettrica o geotermica. Ma l'obiettivo più ampio è quello di ridurre le emissioni di CO2 su tutta la linea, sviluppando al contempo l'accumulo di energia ed elettrificando le principali industrie e sistemi di trasporto.

Fondamentali sono anche i combustibili a basse o senza emissioni di carbonio come l'idrogeno verde, che vengono promossi come soluzioni a lungo termine per queste sfide.

Il percorso verso la decarbonizzazione dell'energia ha raggiunto traguardi significativi negli ultimi dieci anni.

Ma c'è ancora molto da fare per raggiungere la carbon neutrality, non solo per aumentare la quota delle rinnovabili nel mix energetico, ma per decarbonizzare le infrastrutture energetiche esistenti e per ridurre ulteriormente le emissioni dei più pesanti utilizzatori di combustibili fossili.

Cosa deve succedere per decarbonizzare efficacemente?

Per molti versi, il settore energetico si trova di fronte a un "trilemma energetico": fornire un mix energetico stabile, conveniente e sostenibile.

In primo luogo, ciò significa soddisfare il crescente fabbisogno energetico mondiale. È chiaro che le energie rinnovabili devono essere adottate su scala molto più ampia.

Ciò include la crescita del mercato dell'idrogeno, della bioenergia (elettricità da biomassa) e di altri combustibili alternativi generati da fonti rinnovabili e senza emissioni di carbonio, ma anche il ridimensionamento delle tecnologie sottostanti per competere con i combustibili fossili sia in termini di capacità che di costi.

Le fonte energetiche alternative consentiranno a molti player dell'industria di decarbonizzare efficacemente. I produttori di acciaio e cemento saranno tra i settori che adotteranno combustibili alternativi, e anche l'industria del trasporto pesante beneficerà di nuove fonti di energia.

Un'altra sfida è bilanciare i picchi e gli avvallamenti delle forniture di energia rinnovabile. Per fare ciò, bisogna essere in grado di immagazzinare l'elettricità rinnovabile in eccesso e rilasciarla nei momenti di picco della domanda. L’obiettivo deve essere quello di garantire delle soluzioni di accumulo di energia efficienti.

CMD per la transizione energetica

Chiaramente, non esiste una soluzione immediata per portare il mondo sotto di 2°C entro il 2050 - e la traiettoria attuale è ancora troppo lenta per fermare il circolo vizioso dell'aumento delle temperature e del cambiamento climatico.

Sarà necessario uno sforzo concertato da parte di tutte le parti interessate per frenare il cambiamento climatico con politiche e iniziative più ambiziose per raggiungere tale obiettivo.

In CMD siamo convinti che ognuno debba fare la sua parte. Un concetto deve essere chiaro per tutti: ciò che facciamo oggi avrà conseguenze future a livello globale.

È per questo che da sempre mettiamo adisposizione le nostre competenze per lo sviluppo di soluzioni per favorire e incrementare il passaggio da fonti non rinnovabili a fonti rinnovabili.

Ognuna delle 5 Business Unit di CMD: Machining, Avio, Energy, Marine e Ricerca & Sviluppo possiede - ognuna nel suo ambito, ma intrecciate alle altre - le competenze specifiche per attuare davvero la transizione energetica.

Competenze che insieme perseguono tutte la stessa finalità: rivoluzionare la mobilità e il mondo dell’energia a favore dell’ambiente.

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